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26/02/11

BUGIE di CARNEVALE

                                   

Il “CARNEVALE” è la festa più allegra dell’anno. La più attesa dai bambini, la più trasgressiva per i più grandi. Le manefestazioni “carnevalesche” portano colore e risvegliano le vie delle città. Per il carnevale ogni scherzo vale….ed allegria è ovunque!!! I protagonisti principali nel periodo di carnevale sono i DOLCI e sopra tutto quelli fritti qualli prendono nomi diversi a seconada della regione. Per esempio le bugie in Lombardia sono conosciuti come chiacchere, cenci in Toscana, frappe in Emilia, crostoli in Trento… Allora, mano alle padelle … e buon Carnevale a tutti!  
Ingredienti per 4:                                   

-         Farina 350 g.
-          Uova  2
-          Burro  50 g.
-          Zucchero  3 cucchiai
-          Buccia grattugiata di 1 limone
-          Latte per impastare 1 bicchiere
-          Olio per friggere
-          Zucchero a velo, a volonta
-          Sale

Preparazione:
    Versare la farina a fontana sul tavolo con un pizzico di sale e al centro mettere lo zucchero, le uova, burro e piano piano impastare con il latte. Lavorare a lungo la pasta aggiungendo eventualmente altra farina sino ad ottenere una bella palla lisca e liucida. Lasciare riposare la pasta, coperta con un tovagliolo, per circa 1 ora. Spianarla successivamente col mattarello, riducendola ad una sfoglia sottile. Con la ruota dentata ricavare delle strisce abbastanza lunghe e larghe 3 - 4 cm. Tagliare ulteriormente le strisce in pezzi lunghi una decina di centimetri. Far friggere i vari pezzi in olio bollente e abbondante fino a che non diventano dorate e croccanti. Vi consiglio di provare se l'olio è in temperatura, per farlo immergete un pezzettino di pasta e guardate quanto ci mette a farsi. La chiacchera deve gonfiarsi appena va a contatto dell'olio, la si lascia meno di mezzo minuto e poi si rivolta per lo stesso tempo. Sgocciolarle e disporle su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.
          Cospargerle con lo zucchero a velo e servirle tiepide o fredde.

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